
a cura di Federico Romano
Introduzione
La sospensione degli ammortamenti dal 2020 al 2023 è stata una misura eccezionale introdotta per sostenere i bilanci delle imprese in un periodo di forte incertezza economica. Tale facoltà, seppur non più prorogata per l’esercizio 2024, influenza tuttora la formazione e la lettura del bilancio delle imprese che ne hanno beneficiato in passato.
Nei paragrafi seguenti verranno illustrati i principali aspetti normativi e operativi della sospensione, nonché le conseguenze che tale scelta produce sulla chiusura del bilancio 2024.
1. Origine e Finalità della Sospensione
La prima ipotesi di sospensione degli ammortamenti è stata introdotta nel 2020, nel pieno dell’emergenza pandemica. L’intento del Legislatore era consentire alle imprese di non rilevare (in tutto o in parte) le quote di ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali, mantenendo invariato il valore di iscrizione risultante dall’ultimo bilancio approvato.
Inizialmente previsto per il 2020, il regime è stato progressivamente esteso anche ai bilanci d’esercizio 2021, 2022 e, infine, 2023. Lo scopo era offrire un sostegno temporaneo alle imprese, in considerazione delle difficoltà economiche derivanti dalla pandemia e, successivamente, dalle tensioni internazionali.
2. Modalità Operative e Deroghe Ammesse
L’impresa ha potuto decidere liberamente se:
Sospendere l’intera quota di ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni;
Sospendere solo una parte della quota di ammortamento (sospensione parziale).
A fronte dell’esercizio di tale facoltà, vi erano due principali obblighi:
Accantonare una riserva indisponibile di utili pari agli ammortamenti non rilevati. In caso di insufficienza di utili, l’impresa poteva utilizzare eventuali riserve disponibili o, in alternativa, accantonare gli utili futuri.
Fornire adeguata informativa in Nota Integrativa, o in calce allo Stato Patrimoniale (nelle c.d. micro-imprese), specificando l’ammontare degli ammortamenti sospesi, le motivazioni della scelta, l’importo della riserva indisponibile e l’impatto della sospensione sul risultato d’esercizio.
Dal punto di vista fiscale, il contribuente poteva comunque decidere di dedurre le quote di ammortamento sospese, rilevando in dichiarazione dei redditi le relative variazioni in diminuzione. Ciò generava un disallineamento temporaneo tra valore civilistico e valore fiscale del bene, con conseguenti effetti di fiscalità differita.
3. Effetti Contabili e Principio di Veridicità
Fin dalla prima introduzione della sospensione, sono emerse alcune perplessità sulla sua ampia portata. Il regime derogatorio, non limitato ai soli beni non utilizzati o alle imprese maggiormente colpite, poteva sollevare dubbi in ordine al rispetto del principio di veridicità del bilancio.
L’estensione della misura agli esercizi 2021, 2022 e 2023 ha accentuato tali riflessioni, considerando che la sospensione, se da un lato forniva un aiuto in termini di risultato d’esercizio, dall’altro alterava i valori patrimoniali evidenziati.
4. Conseguenze sul Bilancio 2024
Per l’esercizio 2024, la possibilità di sospendere gli ammortamenti non è stata ulteriormente prorogata. Tuttavia, le imprese che hanno esercitato la facoltà negli anni precedenti dovranno gestirne le conseguenze, che si esplicano principalmente in tre ambiti:
Rideterminazione delle Quote di Ammortamento
Se la vita utile del bene può essere modificata (ad esempio, prolungata in ragione del minor utilizzo nei periodi precedenti), si dovrà prima rideterminarne la durata residua;
Il valore contabile residuo dovrà poi essere ripartito sulla nuova vita utile, con quote di ammortamento che potranno risultare inferiori, uguali o superiori rispetto a quelle praticate prima della sospensione.
Liberazione della Riserva Indisponibile
Avviene in due circostanze principali: durante il processo di ammortamento e in coincidenza con l’alienazione del bene;
In caso di cessione del cespite, la riserva indisponibile viene liberata contestualmente all’uscita del bene dal patrimonio;
Nel caso di ammortamento continuativo, la riserva si scioglie progressivamente in sede di approvazione dei bilanci successivi.
Riassorbimento della Fiscalità Differita
Le passività per imposte differite, generate dalla scelta di dedurre fiscalmente quote di ammortamento non rilevate civilisticamente, si estinguono gradualmente con il riallineamento tra valore fiscale e valore contabile del bene;
Anche in questo caso, il riassorbimento è connesso alla cessione del cespite o alla ripresa degli ammortamenti in bilancio.
FAQ
È ancora possibile sospendere gli ammortamenti nel 2024? No, la normativa in vigore non prevede alcuna proroga per l’esercizio 2024.
Come si libera la riserva indisponibile? La riserva si libera progressivamente con la ripresa delle quote di ammortamento oppure contestualmente all’alienazione del bene.
Cosa accade se l’azienda non aveva utili sufficienti per costituire la riserva? In tal caso, potevano essere utilizzate altre riserve di utili disponibili o, in mancanza, gli utili futuri.
Come si calcola la quota di ammortamento successiva alla sospensione? Occorre rideterminare la vita utile del bene, suddividere il valore contabile residuo per gli anni rimanenti e calcolare la nuova quota da imputare a conto economico.
Quali sono gli effetti sull’imposta differita? Se le quote di ammortamento sospese sono state dedotte fiscalmente, si è generata una passività per imposte differite che si riassorbe gradualmente con il riallineamento tra valore civilistico e fiscale.
Studio Romano e Associati
Federico Romano
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