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Analisi delle normative per l'adesione e la revoca del concordato preventivo biennale

Intersezioni tra motivi di esclusione e revoca nell'ambito del concordato


Concordato Biennale: Norme e Criteri

Il quadro normativo introdotto dal DLgs. 13/2024 per il concordato preventivo biennale stabilisce i criteri per l'ingresso in questo regime e le circostanze che ne precludono l'uso.


Generalmente, si identificano condizioni che determinano:

  • l'impossibilità di aderire al concordato (motivi di esclusione);

  • la terminazione anticipata del concordato, dal momento dell'insorgere di tali condizioni (motivi di cessazione);

  • la perdita del diritto al concordato per i due anni fiscali considerati (motivi di revoca).


Queste categorie, sebbene autonomamente definite, possono sovrapporsi: specificatamente, i motivi di esclusione possono evolvere in motivi di revoca a seconda della tempistica degli eventi.


Ad esempio, un contribuente soggetto agli ISA che desideri partecipare al concordato per il biennio 2024-2025, riscontra che una condanna per reato fiscale nel periodo 2021-2023 può rappresentare:

  • un motivo di esclusione dal concordato, se la sentenza arriva entro il 15 ottobre 2024 (data limite per l'accettazione dell'offerta dell'Agenzia delle Entrate), come specificato dall'art. 11 comma 1 lett. b) del DLgs. 13/2024; questo impedisce fin dall'inizio l'accesso al concordato;

  • un motivo di revoca dal concordato, se la sentenza arriva dopo l'adesione, come stabilito dall'art. 22 comma 1 lett. d) del DLgs. 13/2024; la realizzazione di questo motivo di revoca comporta l'esclusione dal regime per il 2024 e il 2025.


Riguardo a questa normativa, è importante notare che l'art. 11 comma 1 lett. b) del DLgs. 13/2024 fa riferimento in termini generali alla "condanna per uno dei reati" indicati dal DLgs. 74/2000, dall'art. 2621 c.c., e dagli artt. 648-bis, 648-ter, 648-ter1 c.p.; non è quindi immediato comprendere se sia necessaria una condanna definitiva o se basti una condanna in primo grado.


A questo proposito, si osserva che:

  • da una parte, la condizione di irrevocabilità della sentenza è solitamente evidenziata espressamente dal legislatore, come nell'art. 10 comma 2 del DLgs. 13/2024, che per l'identificazione dei debiti fiscali e contributivi ai fini dell'adesione al concordato cita quelli "definitivamente stabiliti con sentenza irrevocabile";

  • dall'altra, sembrerebbe eccessivo negare l'accesso al concordato sulla base di una sentenza di primo grado ancora contestabile.


La complessità del tema suggerisce la necessità di ulteriori chiarimenti ufficiali, considerando anche che il motivo di esclusione/revoca in questione deve essere armonizzato con quanto previsto dall'art. 22 comma 2 lett. a) del DLgs. 13/2024, che considera una violazione grave (con conseguente revoca dal concordato) il semplice rilievo di violazioni costituenti reati fiscali secondo il DLgs. 74/2000, per i periodi di imposta interessati dal concordato e i tre anni precedenti l'ammissione al regime.


Pertanto, per il biennio 2024-2025:

  • una condanna per reato fiscale nel triennio 2021-2023 si traduce in un motivo di esclusione o revoca, a seconda del timing della sentenza;

  • il rilevamento, durante il concordato, di violazioni che configurano reati fiscali per il triennio 2021-2023 o per gli anni di validità del concordato (2024 e 2025) comporta un motivo di revoca.


Teoricamente, la trasformazione in motivo di revoca si applica anche alla mancata presentazione della dichiarazione dei redditi per almeno uno dei tre anni fiscali precedenti (art. 11 comma 1 lett. a) del DLgs. 13/2024), specialmente se il contribuente aderisce al concordato e omette la dichiarazione per il 2023 o la presenta oltre 90 giorni dalla scadenza (le dichiarazioni entro 90 giorni sono considerate valide ai fini delle sanzioni per ritardo, come stabilito dall'art. 2 comma 7 del DPR 322/98). Questa situazione dovrebbe essere rara nel 2024, visto che il termine per la presentazione della dichiarazione per il 2023, fissato al 15 ottobre 2024, coincide con la scadenza per accettare la proposta di concordato.


Un altro fattore cruciale per l'accesso e il mantenimento nel concordato è l'assenza di debiti fiscali per il 2023, come richiesto dall'art. 10 comma 2 del DLgs. 13/2024; questa condizione deve essere soddisfatta sia all'ingresso che durante il regime.



FAQ sul Concordato Preventivo Biennale

1. Cosa regolamenta il DLgs. 13/2024 riguardo al concordato preventivo biennale?

Il DLgs. 13/2024 stabilisce i criteri e le condizioni per accedere al concordato preventivo biennale, nonché le situazioni che possono portare all'esclusione, alla cessazione anticipata o alla revoca di tale regime.

2. Quali sono le principali cause di esclusione dal concordato preventivo biennale?

Le cause di esclusione includono situazioni predefinite dalla legge, come la condanna per reati fiscali in determinati periodi, che impediscono l'accesso al concordato preventivo fin dall'inizio.

3. Cosa può causare la cessazione del concordato preventivo?

La cessazione può avvenire quando, dopo l'adesione al concordato, si verificano situazioni previste dalla legge che comportano la fine anticipata del regime, come la realizzazione di condizioni precedentemente stabilite.

4. Cos'è la decadenza dal concordato e come si verifica?

La decadenza rappresenta la perdita del diritto a beneficiare del concordato per entrambi gli anni fiscali considerati, a causa dell'insorgere di determinate condizioni legalmente previste dopo l'adesione al concordato.

5. È necessaria una condanna definitiva per attivare la causa di esclusione o decadenza?

Il testo non specifica chiaramente se sia necessaria una condanna definitiva o se basti una condanna in primo grado. La questione è complessa e potrebbe beneficiare di ulteriori chiarimenti ufficiali.

6. Quali sono le conseguenze della constatazione di violazioni fiscali durante il concordato?

La constatazione di violazioni che configurano reati fiscali durante il periodo del concordato può comportare la revoca dallo stesso, in base alle normative vigenti.

7. Qual è l'importanza della presentazione della dichiarazione dei redditi nel contesto del concordato preventivo biennale?

La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi per almeno uno dei tre anni fiscali precedenti l'adesione al concordato può costituire motivo di esclusione o di decadenza, a seconda delle circostanze.

8. Come influisce l'assenza di debiti fiscali per il 2023 sull'accesso e sulla permanenza nel concordato?

Per accedere e mantenere il concordato preventivo, è necessario non avere debiti fiscali relativi al periodo di imposta 2023, conformemente a quanto richiesto dalla legislazione.


Studio Romano e Associati | Commercialista Brescia

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